Giandomenico Magliano, Larino. Considerazioni storiche sulla città di Larino
Giandomenico Magliano
AVVISO AL LETTORE
Il Barone Giandomenico Magliano era nativo di Molitorio nei Frentani, e nel 1809 venne, chiamatovi da pubblici uffici, in Larino, dove fissò poi dimora. La vista continuata dei ruderi grandiosi della prisca distrutta città gli fece concepire passione per le antiche cose. Egli stesso nella Prefazione, che segue, dice le ragioni che lo spinsero a scrivere sulle Antichità Larinati. Principiò i suoi lavori nel 1837, e vi dedicò fino al 1844 tutto il tempo che gli lasciavano libero le molteplici cure domestiche e le importanti cariche pubbliche a lui affidate. Più che un vero volume della Storia di Larino, intendeva egli formare una Raccolta di Memorie Storiche; scrisse quindi speciali ed indipendenti Monografie sopra i varii e particolari argomenti, monografie che egli chiamò Considerazioni e che, riunite, dovevano formare il volume che egli aveva ideato intitolare «Antichità Larinati”, il quale non doveva comprendere che la Storia Larinate del periodo precedente l’era volgare. Nel 1844 ne scrisse perfino la Prefazione. Chiamato dalle vicende domestiche nel 1845 in Napoli, dovette lasciare i suoi prediletti studii, che non potè più ripigliare, perchè sopraffatto dalle incessanti cure della famiglia e dal male gottoso che lo tormentò continuatamente fino alla morte, avvenuta nel 1856. I suoi manoscritti furono gelosamente conservati negli archivi di famiglia dai figli, i quali ebbero sempre vivo desiderio di dare ad essi pubblicità. È privo d’interesse pel lettore il conoscere le cause che non permisero di mandare ad effetto tale desiderio; basti il sapere che quei manoscritti rimasero finoggi inediti.
Per aver lasciato il servizio militare, io ebbi tempo libero, e, sollecitato da molti amici, ho intrapreso la tanto ritardata e desiderata pubblicazione,
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malgrado fossi sconsigliato dalla pochezza dei miei studii finora rivolti ad altri argomenti, e da male incurabile degli occhi, che mi rende impossibile lo scrivere ed il leggere.
Mi sia perciò benevolo il lettore e perdoni alla mia temerità, poichè di essa fu causa I’ onesto desiderio di rendermi alcunchè utile, spronando a far meglio quei che lo possono. Ilo quindi riordinato e completato quelle Considerazioni, che il mio Avo aveva lasciate incompiute.
I manoscritti di tali Considerazioni formano la prima parte di questo libro, alla quale ho aggiunto la seconda, la terza e l’ appendice, per far paghi i desiderii di tanti cari amici che bramavano veder prolungata fin ai nostri giorni la dotta opera del Barone Magliano.
Le varie parti riunite costituiscono il presente libro che ho intitolato «Larino” dal nome della mia città natia, alla quale oggi, con riverente affetto, io lo presento a nome dei figli e nipoti del Barone Magliano, secondo il desiderio che formulava cinquanta anni or sono l’illustre nostro Avo.
ALBERTO MAGLIANO
Maggiore d’artiglieria in riposo
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